Neuromodulazione sacrale per il controllo vescicale

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Recentemente il Prof. Cervigni, medico chirurgo specializzato in urologia e ginecologia, ha impiantato il primo pacemaker vescicale della durata di 10 anni, per la neuromodulazione sacrale per il controllo vescicale. L’intervento è avvenuto presso Paideia International Hospital.

Cos’è la neuromodulazione sacrale?

La neuromodulazione sacrale per il controllo vescicale (anche nota come stimolazione del nervo sacrale o SNS) è una tecnica di trattamento non invasiva utilizzata per gestire i sintomi di incontinenza urinaria, vescica iperattiva e ritenzione urinaria.

Si tratta di una metodica che consiste nell’impianto di un pacemaker – simile a quello che si usa per il cuore – per il controllo della pressione vescicale.

Come funziona la neuromodulazione sacrale?

Il meccanismo di funzionamento della neuromodulazione sacrale, come suggerisce la parola, modula l’attività della vescica, nel caso sia essa un’aumentata attività che porta ad un’incontinenza urinaria o nel caso esista una ridotta attività, per cui c’è un problema di ritenzione urinaria.

La neuromodulazione sacrale prevede l’uso di un dispositivo medico impiantato chirurgicamente – detto pacemaker vescicale – il quale stimola il nervo sacrale, situato nella regione pelvica, attraverso un elettrodo. Questa stimolazione aiuta a controllare la funzione della vescica e del pavimento pelvico, riducendo i sintomi associati ai disturbi del controllo della vescica.

Installazione del pacemaker vescicale: quanto dura il post-operatorio?

Il post operatorio dell’installazione del pacemaker vescicale dura molto poco. Si tratta di un intervento che si può fare o in day hospital o al massimo con il pernottamento di una notte.

Quali sono i benefici della neuromodulazione sacrale?

I benefici sono molteplici: la neuromodulazione sacrale è una metodica innovativa e peculiare; al momento non esistono metodiche similari. Questo tipo di intervento agisce soprattutto laddove i trattamenti, sia di tipo farmacologico che di riabilitazione, o anche quelli chirurgici, falliscono nel controllo dell’attività vescicale. 

Ci sono effetti collaterali o complicanze?

Gli effetti collaterali o le complicanze sono assolutamente irrilevanti, essendo una metodica mini-invasiva che viene effettuata in anestesia locale, con una minima incisione a livello della cute. L’unica complicanza che si può manifestare o, per meglio dire, effetto collaterale, è che il funzionamento sia minore rispetto a quelle che sono le aspettative.

Perché questa metodologia è innovativa?

L’impianto che il Prof. Cervigni ha effettuato è stato il primo in Italia con il nuovo pacemaker della durata di 10 anni, ma soprattutto l’unico con la possibilità di essere modulato dall’esterno e quindi di ri-settarsi (pratica non fattibile con i precedenti simulatori midollari). Un altro aspetto ancora più importante per i pazienti è che con questo tipo di intervento possono essere effettuate anche delle indagini diagnostiche mediante la risonanza magnetica, a cui precedentemente non era possibile sottoporsi. 

Quali problemi risolve la neuromodulazione sacrale?

Questa metodica, come suggerisce la parola, rimodula l’attività vescicale, quindi:

  •  nel caso caso di una vescica che si contrae troppo, riporta il funzionamento alla normalità;
  • nel caso di una vescica che ha difficoltà di svuotamento per il paziente, la riporta a funzionare in maniera adeguata.

Il Prof. Mauro Cervigni esegue visite ambulatoriali e interventi chirurgici di ginecologia e urologia.

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2023-05-16T11:33:03+00:00